Nuovo riconoscimento per il Coehar, Centro di ricerca riferimento in tema di riduzione del danno.
La realtà facente capo alla Università di Catania, infatti, è stata selezionata per partecipare alla edizione numero uno del meeting promosso dalla Srnt – “Society for Research on Nicotine & Tobacco” – in tema di nicotina e tabacco.
“Srnt” che, come risaputo, è associazione che mira a fare rete tra quanti muovono nell’ambito della ricerca su tabacco e nicotina con l'obiettivo di promuovere cooperazione e divulgazione rispetto alle varie esperienze.
Alla platea internazionale, il Coehar presenterà due studi condotti dal proprio team. Ovvero “Role of smoke on ACE-2 membrane protein expression in bronchial epithelial cells” e “Medium-Long time storage condition of cambridge filter pads CFPS for nicotine dosimetry”.
Il primo approfondimento, come rendono noto dal Centro d’eccellenza facente capo allo scienziato Riccardo Polosa, “ha valutato gli effetti del fumo e della nicotina sul recettore Ace2, responsabile dell’ingresso del virus Covid nel nostro organismo”.
Ciò essendosi constatato il ridotto numero di fumatori ospedalizzati causa Coronavirus, circostanza che ha spinto ad indagare su “possibili interazioni tra la nicotina e la molecola , qualAce2”. Ritenendosi, quale ipotesi prioritaria, “quella che la nicotina possa essere utilizzata per regolare l’espressione virale del Coronavirus”.
POLOSA “GRANDE TRAGUARDO”
Il secondo approfondimento, che pure sarà relazionato in occasione del meeting, poi, “rappresenta – sottolineano ancora dal Coehar – il primo step verso una standardizzazione maggiore delle metodologie di ricerca sulle sigarette elettroniche” essendosi valutate “nuove linee guida e nuovi parametri per regolare il dosaggio di nicotina nei liquidi per il vaping”.
"Standardizzare le metodiche significa imprimere un’ulteriore spinta al settore delle nuove tecnologie applicate alla riduzione del danno, consentendosi di sviluppare strumenti il più vicino possibili alle sigarette convenzionali e fornendo più supporto a chi vuole smettere”.
“Un altro grande traguardo per il Coehar – sottolinea, invece, Giovanni Li Volti, direttore del Centro – le evidenze scientifiche sembrano indicarci la possibilità di un uso farmaceutico della nicotina nel trattamento dell’infezione da Covid”.
“Come dimostrato da entrambe le ricerche selezionate – ha aggiunto, poi, il professore Polosa – solo attraverso la standardizzazione delle metodologie possiamo confrontare i risultati delle ricerche degli ultimi ani riguardanti le sigarette elettroniche. Una strada che è sinonimo di una ricerca continua, tesa all’innovazione: asse portante di tutta l’attività di ricerca del Coehar”.
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