Un ricorso avverso il “Regolamento dell’aria”, documento approvato a fine 2020 dal Consiglio comunale di Milano, e, in particolare, contro il divieto in esso previsto di fumare all’aperto in specifici punti della città.
E’ questa il nocciolo dell’iniziativa che è stata posta in essere da due privati cittadini indicati, noti come E.R.M. e M.C.M.
Il ricorso, depositato presso il Tribunale amministrativo regionale della Lombardia, mira ad ottenere l’annullamento degli articoli 9, 12 e 13 del menzionato regolamento.
SI CHIEDE ANNULLAMENTO ARTICOLI 9, 12 E 13
L’articolo 9, nel dettaglio, precisa testualmente “Fatto salvo quanto già disposto dalla vigente normativa in tema di divieto di fumo, a far data dal 1 Gennaio 2021, è fatto divieto di fumare negli spazi di seguito indicati: Aree destinate a verde pubblico, salvo in luoghi isolati dove sia possibile il rispetto della distanza di almeno 10 metri da altre persone; Aree attrezzate destinate al gioco, allo sport o alle attività ricreative dei bambini, così come disciplinato all’articolo 21, comma 7 del Regolamento comunale d’uso e tutela del verde pubblico e privato; Presso le fermate di attesa dei mezzi pubblici, incluse le fermate dei taxi, fino ad una distanza di 10 metri dalle relative pensiline ed infrastrutture segnaletiche; Aree cimiteriali; Aree cani; Strutture sportive di qualsiasi tipologia, ivi comprese le aree adibite al pubblico, ad esempio gli spalti.
A far data dal 1 Gennaio 2025 – analizza ancora il medesimo articolo – il divieto di fumo è esteso a tutte le aree pubbliche o ad uso pubblico, ivi incluse le aree stradali, salvo in luoghi isolati dove sia possibile il rispetto della distanza di almeno 10 metri da altre persone”.
LA GIUNTA HA APPROVATO LA COSTITUZIONE IN GIUDIZIO
I ricorrenti chiedono al primo grado amministrativo di "cancellare" tale articolo con i 12 e 13 – che regolano il tema della “Vigilanza” e delle “Sanzioni” – poichè, come stabilisce “Il Giornale”, in esso vivrebbe una “lesione della libertà di fumare e della libera iniziativa economica dei rivenditori di Monopoli”.
L'Esecutivo guidato dal Primo Cittadino Sala, da parte sua, che ha ratificato la costituzione in Giudizio, esprime massima tranquillità rivendicando il legittimo diritto di poter regolamentare la materia.
La palla al Tar.