“L’approccio medico più corretto nei confronti di questi prodotti è sconsigliarne sempre l’uso, ma usarli pragmaticamente come strategia di supporto alla cessazione delle sigarette a combustione, facendo attenzione però che la dipendenza da sigarette a combustione non si trasformi in dipendenza da prodotti a rischio modificato/ridotto”.
Sono le parole di Biondi Zoccai, cardiologo e titolare della cattedra di Cardiologia presso il Dipartimento di Scienze e biotecnologie medico-chirurgiche dell’Università “La Sapienza” di Roma.
Il medesimo ha commentato ai microfoni di Liaf Magazine rispetto a quella che dovrebbe essere la "posizione" del medico, in generale, rispetto alla questione sigaretta elettronica.
Non uno sfizio, quindi, come lascia intendere appropriatamente il docente, bensì uno strumento ad utilizzare esclusivamente ed unicamente per supportare chi ne abbia necessità in un percorso di smoking cessation.
"I dati a lungo termine – ha sottolineato ancora il professionista ai colleghi di “Liaf Magazine” – non sono ancora disponibili, quindi si possono fare solo supposizioni.
È verosimile che - ha insistito lo stesso - rispetto a non fumare, il rischio di eventi avversi cardiovascolari (morte, infarto miocardico, ictus cerebrale) possa essere aumentato dai prodotti a rischio modificato, ma in modo proporzionalmente molto meno grave che con le sigarette convenzionali.
Anche se prematuro, è verosimile che i prodotti basati su vaporizzazione di liquidi possano essere leggermente meno dannosi di quelli basati sul riscaldamento del tabacco, in cui comunque una piccola quantità di tabacco è oggetto di combustione/tostatura”.
Nessuna garanzia, quindi, rispetto al lungo termine e, in particolare, sul fatto che le e-cig possano essere esenti da qualsivoglia conseguenza, fosse anche lieve, a carico della salute.
Certo è che, nel paragone con il fumo, l'impatto sulla salute è decisamente più modesto.
Relatore in occasione del “Tobacco Harm Reduction”, momento convegnistico promosso dall’Università di Tessalonica e dall’Università di Patrasso in Grecia, la posizione di Biondi Zoccai, in buona sostanza, è un tassello in più che si va a posizionare nel sempre più ricco mosaico scientifico del minor danno nostrano.