“Non caccio una lira, e non potete obbligarmi”: CONDOMINIO KO, hai diritto a non pagare nulla I Ufficiale, lo dice la legge

Condominio - palazzo - pexels- skyvape
“Non caccio una lira, e non potete obbligarmi”: ecco come suonerebbe l’esternazione del cittadino pronto a scagliarsi contro il Condominio intero. E a ragione, anzi, a ragione da vendere. Perché dalla parte sua avrebbe – anzi, ha – la legge.
Se vi siete trovati almeno una volta nelle condizioni di perdere le staffe e uscire fuori dai ‘gangheri’ come si suol dire, a causa del condominio, non siete i soli.
E, al di là delle modalità eufemistiche e vaghe tramite cui lo si può raccontare, l’arrabbiarsi a causa delle famigerate liti tra condomini non è certo raro.
Anzi, potremmo dire che tutto ciò rappresenti una delle motivazioni di rabbia e furia, frustrazione e ansia e stress più diffuse, nel nostro Paese.
E quasi sempre, per non dire sempre, è tutta una questione di soldi. Devi pagare, devi allinearti agli altri, devi accettare la decisione del condominio. Oppure no?
Ecco cosa dice la legge davvero
Ecco, per appunto: ma chi lo ha detto? Chi dice che debba andare sempre e solo e unicamente in questo modo? Perché devo pagare ogni cosa, perché devo sottostare alle regole del condominio se non sono d’accordo? Va bene, esiste una regola universale, che affonda le radici nella etica e nella morale, a fronte della quale il ‘bene della collettività’ prevale, o almeno dovrebbe prevalere, su quello del singolo.
Ma la legge è legge, e tutela collettivi e singoli in modo equo, equilibrato: tanto è vero che non è sempre ‘legge’ che vinca il condominio. Anzi, a volte, anzi più di qualche volta, il condominio va KO: perde contro il singolo. Che può farsi rispettare e dire no, non pagare nulla, rifiutarsi di fare dei lavori, e lo può fare a norma di legge. Esatto: è la legge a dirlo. Non ci sono dubbi.

Lo dicono le leggi: ti puoi rifiutare
Hai deciso di non partecipare ai lavori dei condominio e tutti ti vogliono costringere a farlo? Puoi, bonariamente, mandarli a quel Paese: nel senso che hai tutto il diritto di dire di no, perché te lo dica la legge. Una sentenza storica ha cambiato tutte le carte in tavola in tal senso.
Hai diritto a non pagare nulla, a non essere costretto a subire i lavori se non sei d’accordo. Il caso tipico è quello indicato dalla Cassazione in merito ai balconi di proprietà. Di norma i lavori si fanno in base ai millesimi, spartiti cioè tra i condomini. La Corte di ce che, malgrado l’esigenza di ristrutturare – perché stanno cadendo i pezzi dal muro – l’assemblea del condominio non può obbligare il proprietario a procedere coi lavori. L’Assemblea non può delibera se il bene è di proprietà esclusiva. Se si tratta di beni in comune, invece, la scelta insindacabile e dell’assemblea secondo i quorum di legge.