“Scusi, lei è morto da 10 anni: come fa a guidare?”: TRUFFA DELL’IDENTITA’, clamoroso, da anni frega tutti fingendosi ancora vivo I 5 mila euro di multa e fermo amministrativo

Tomba - pexels- skyvape
“Scusi, lei è morto da 10 anni: come fa a guidare?”: la clamorosa affermazione, che sembra uscire da una citazione da film o da romanzo, è vera. Ed è il modo tramite cui le forze dell’ordine hanno stanato una truffa automobilistica.
Una incredibile, e pazzesca truffa automobilista. Un trucco che sembra irreale per definizione, impossibile per evidenza: eppure, è accaduto. Sul serio
La hanno definita come la truffa dell’identità, ma potrebbe esser bollata anche in mille e altri modi diversi: perfino Pirandello, e il suo Adriano Meis, inorridirebbe.
Se, infatti, nel gioco delle ‘maschere‘ del celebre romanzo ‘Il Fu Mattia Pascal’ il protagonista cambia identità e nome, ma resta imbrigliato lo stesso, qui è ben diverso.
Se non fossero state le autorità delle forze dell’ordine, infatti, l’automobilista autore di questa clamorosa truffa non avrebbe avuto alcun problema a continuare a fingere.
Ecco la truffa dell’identità: guida, ma è ufficialmente morto dal 2016
Stiamo parlando del clamoroso atto di frode che ha compiuto un cittadino: il quale, a lungo, ha frodato tutti e fregato le leggi fingendosi un altro, per poter continuare a guidare. In pratica, si è finto vivo, malgrado fosse morto da quasi dieci anni, esattamente dal 2016. O meglio, a morire era colui il quale risultava come intestatario della patente. Lui, al volante, era vivo e vegeto.
Anzi, lo è ancora: nonostante i suoi 79 anni, sveglio, scaltro e capace di guidare, il cittadino anziano, tecnicamente vivo, ha guidato da morto. Ovvero: ha guidato con la patente intestata a una persona che però era morta nel 2016. In pratica gli ha rubato la identità, utilizzandone il documento di riconoscimento, così da continuare a dirigere il proprio veicolo senza rischiare nulla.

Ecco come ha truffato tutti da morto, anche se è ancora vivo
O almeno così credeva. Sì, perché la truffa è stata scoperta dalla polizia e sono dunque scattati tutti i provvedimenti di legge di rito: dalla denuncia alla sanzione pari a 5 mila euro, con tanto di estensione di provvedimenti di legge anche nei riguardi di persone compiacenti quali, pare, un medico e un titolare di una agenzia di pratiche automobilistiche.
L’anziano guidava infatti con una patente intestata a una persona deceduta nel 2016. Ad un controllo in strada la licenza sembrava valida, ma dopo un ulteriore controllo è risultato essere un documento appartenente a persona defunta, del quale il 79 colpevole si era appropriato della identità, collocando la propria foto al posto di quella originale. Tutto grazie agli aiuti, sembra, di un medico per la visita di rito e di un’agenzia di pratiche. Così è scattata la denuncia per truffa, sostituzione di persona, e dichiarazione di false generalità oltre a uso di atto falso, con sanzioni di 5 mila euro e fermo amministrativo del veicolo.