E’ quanto emerge da uno studio appena pubblicato ad opera di Konstantinos Farsalinos, Riccardo Polosa, Fabio Cibella e Raymond Niaura.
Lo studio appena pubblicato su Sage Journals ad opera di Konstantinos Farsalinos, Riccardo Polosa, Fabio Cibella e Raymond Niaura ha analizzato i dati del National Health Interview Surveys (NHIS) del 2016 e 2017 per esaminare se l’uso della sigaretta elettronica è costantemente associato all’infarto del miocardio (MI) e alla malattia coronarica (CHD).
“L’analisi comune dei NUC 2016 e 2017 non ha mostrato alcuna associazione tra l’uso della sigaretta elettronica e MI o CHD . Le associazioni incoerenti che si sono osservare nelle indagini su un solo anno e la progettazione trasversale del NUC non possono confermare qualsiasi legame tra l’uso delle e-cig e un rischio elevato per MI o CHD. Questa è la risposta pubblicata alle precedenti dichiarazioni impreciso e non confermate che le e-sigarette causano attacchi di cuore.” – commenta Konstantinos Farsalinos.
I sondaggi sono stati esaminati separatamente e poi riuniti. È stata utilizzata l’analisi della regressione logistica, con dati demografici, uso di sigarette elettroniche, fumo e fattori di rischio per CHD (ipertensione, ipercolesterolemia e diabete) con variabili indipendenti. Gli ex fumatori sono stati classificati in base alla durata della cessazione (⩽ 6 e> 6 anni)
“L’analisi aggregata del NHIS 2016 e 2017 non ha mostrato alcuna associazione tra l’uso di sigarette elettroniche e MI o CHD. Le associazioni tra i fattori di rischio stabiliti, incluso il fumo, ed entrambe le condizioni erano notevolmente coerenti. Le associazioni incoerenti osservate nelle indagini di un anno e il disegno trasversale del NHIS non possono dimostrare alcun legame tra l’uso di sigarette elettroniche e un elevato rischio di infarto miocardico o coronaropatia. Sono necessari studi longitudinali per esplorare gli effetti dell’uso di sigarette elettroniche sulle malattie cardiovascolari.” – spiegano i ricercatori.
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