Fortissime perplessità.
Sono quelle che si levano dalla World Vapers’ Alliance alla luce delle iniziative che, in fatto di sigarette e dintorni, sono in adozione da parte del Parlamento del Regno Unito.
Nelle scorse ore, infatti, i parlamentari UK hanno provveduto ad approvare, in seconda lettura, la bozza di legge su tabacco e vaporizzatori che, nel momento in cui dovesse essere definitivamente ratificata, andrà a proibire la vendita di bionde e di tabacco riscaldato a tutti coloro i quali sono nati dopo il 2009.
In più, il Parlamento avrebbe anche aperto la strada a possibili e sostanziali restrizioni sugli aromi delle sigarette elettroniche e sul confezionamento dei prodotti demandando, in tal senso, ampia discrezione al Ministro della Salute rispetto alla adozione degli atti.
In definitiva: ban sulle bionde e possibile stretta sullo svapo.
Questa la prospettiva che si intravede all’orizzonte sempre che la proposta arrivi in questa forma al “si” finale.

Come prima detto, però, lo scetticismo della WVA è più che palpabile "Mentre l'intenzione di prevenire la crescente epidemia di fumo tra la popolazione è encomiabile – sottolinea Michael Landl - il divieto aggiuntivo dei prodotti del tabacco da riscaldare e non bruciare sta sollevando preoccupazioni.
Questi prodotti hanno dimostrato di essere molto meno dannosi e, insieme ai vaporizzatori aromatizzati e altri I prodotti a base di nicotina, come le buste, sono stati cruciali nell'aiutare milioni di fumatori a smettere.
Il disegno di legge sta creando un pericoloso precedente di disparità nella legislazione per diversi gruppi di popolazione e rischia di essere applicato ad altri prodotti meno dannosi che sono stati cruciali nella lotta al fumo.
Chiediamo ai deputati che hanno votato a favore del disegno di legge di riconsiderare il proprio voto. L'approvazione di un simile disegno di legge comporta molte conseguenze indesiderate, come l'espansione del mercato nero delle sigarette elettroniche aromatizzate e l'indulgenza dei giovani nel fumo”.
"Ci sono alcuni esempi in cui i legislatori hanno cercato di attuare divieti generazionali senza successo – prosegue e conclude il Presidente del sodalizio internazionale - come nel caso del Bhutan, dove il divieto generazionale ha provocato un'enorme crescita del mercato nero e alla fine è stato necessario invertirlo.
Non rischiamo la salute della popolazione del Regno Unito e concentriamoci sugli approcci educativi e basati sul rischio”.