Un Paese devastato da sbalzi sociali interni e da mille contraddizioni, con un Sistema sanitario che non riesce a rispondere alle esigenze di tutti e non riesce a farlo neppure bene.
Un Paese che è squassato da numeri del tabagismo ciclopici ma che, invece, pensa a vietare la sigaretta elettronica (perciò venendo osannato dall’Oms).
Il caso India, per dirla breve, a finire nuovamente sotto la lente di ingrandimento della World Vapers’Alliance.

“Ciò che sta accadendo in India è uno sfortunato ma valido esempio del fatto che se i vapers non alzano la voce contro le dannose restrizioni allo svapo ora, il Governo potrebbe vietare completamente la scelta degli adulti di passare ad alternative meno dannose alla nicotina”.
Così Liza Katsiashvili, Community Manager del sodalizio.
Purtroppo – prosegue - più pesanti sono le restrizioni, più diventa difficile sperare in un approccio inverso con la strategia progressiva per smettere di fumare in atto”.

A farle eco, su scala locale, Samrat Chowdhery, Direttore dell'Association of Vapers India
“L’India – precisa - sembra essere coinvolta nella corsa per rafforzare le misure di controllo del tabacco in vista della COP10 di Novembre.
Questo improvviso divieto di possesso di vapers è particolarmente draconiano in quanto tenta di invertire le assicurazioni del Governo che non criminalizzerà i cittadini che svapano ed erode ulteriormente il diritto di 120 milioni di fumatori indiani di fare scelte più sicure.
Secondo la precedente ammissione del Governo, tale misura non è attuabile in un Paese vasto e popoloso come l'India.
Dalle notizie, capiamo che si tratta di un'"opinione" espressa da un burocrate di medio livello del Ministero della Sanità, il quale sostiene che se è vietata la vendita, l'importazione, l'esportazione, ecc. di vaporizzatori ciò implica che anche il loro possesso sia vietato.
Stiamo consultando esperti legali per verificare se un burocrate possa reinterpretare la politica del Governo, soprattutto in modo da criminalizzare milioni di indiani che cercano di gestire il rischio passando dal fumo allo svapo.
Se necessario, sosterremo un ricorso legale a questa nuova interpretazione in quanto può portare a un aumento delle molestie nei confronti dei vapers da parte della polizia, semplicemente per aver cercato – la conclusione - di evitare i danni del fumo”.
Confusione, come cantava il caro Lucio.